MICHEL HARDY ACADEMY
COME?
Per accedere alla formazione di «Angelo» – e quindi preparati a svolgere i seminari in veste di co-docente – bisogna essere in percorso da almeno due anni: potrai così fare domanda al Comitato Tecnico Scientifico della SIDAE , ossia Studi Internazionali di Approccio Empirico.
Se invece ambisci al raggiungimento di un titolo professionale (in concordanza con le leggi vigenti), questa seconda parte di formazione è obbligatoria.
DIVENTARE «ANGELI» È POSSIBILE ?
Si definiscono Angeli tutti coloro che durante i seminari affiancano i Trainer e i Docenti di Michel. C’è chi li vede come semplici assistenti, chi come “angeli custodi”, chi invece sa che si tratta di un ruolo di co-docenza che, per coloro che percorrono la strada della propria Evoluzione, si rende indispensabile. Ma dietro le diverse espressioni si cela lo stesso identico cammino e ciò che varia è soltanto la sua finalità: la formazione di Angelo – come viene chiamato da chi si trova nel percorso dell’Accademia del SE’ – costituisce l’approccio più efficace per confrontarsi con le proprie strategie disarmoniche.
UNA FORMAZIONE A CARATTERE TRASVERSALE
A oggi la Academy costituisce l’occasione di crescita più efficace che Michel Hardy ha da offrire. Dal ruolo di partecipante ci si sposta a quello di co-docente (o Angelo, come a Michel piace chiamarlo), mettendosi al servizio del gruppo e delle sue innumerevoli dinamiche. Lo studente si trova così fianco a fianco con uno dei più preparati “specchi” empirici, ossia siede accanto a Michel in persona, con l’incarico di prendersi cura di chi gli sta di fronte. Una nuova veste e un compito incarico inedito… quello dell’Angelo!
E così, dopo i numerosi appuntamenti accademici vissuti da partecipante, in cui ha esperito un rapporto di ‘transfert‘ con i docenti, può avvicinarsi adesso a una nuova realtà. Egli ha la possibilità di sperimentare in “veste attiva”, ossia in qualità di Angelo, ciò che significa essere lui stesso oggetto di transfert. Si evidenziano così strategie di auto-boicottaggio inedite, non ancora emerse in precedenza, e si riduce l’ansia da prestazione. Un vero e proprio tirocinio, quindi, che lo mette in condizione di sperimentarsi autonomamente nella guida del gruppo. In alcuni orari circoscritti, infatti, gli viene conferita affidata la docenza che potrà esperire attraverso pillole esperienziali, nate dal suo ingegno.
Questa seconda parte di formazione è anche dedicata all’avvicinamento al metodo denominato Analisi Empirica. Si tratta di uno strumento fondamentale non solo per il futuro Esperto di Approccio Empirico, ma anche per chi desidera applicare le conoscenze acquisite come “leva di Archimede” nella propria vita di tutti i giorni.